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ARTETERAPIA: STRUMENTO DI BENESSERE E SCOPERTA DI SÉ

Articolo di Claudia Pelizzoli

 

Negli ultimi due secoli le attività umane sono profondamente mutate: il lavoro è diventato sempre più specializzato e meccanicizzato.

Per quanto questa trasformazione abbia portato ad un notevole aumento della produttività industriale, lo scotto da pagare è stato l’incrementarsi costante e crescente di un senso di malessere ed estraniamento negli uomini, che nei casi più gravi si è tradotto in vere e proprie forme di disagio psichico e sociale come alcolismo, ansia e depressione.

Questo anche perché nell’uomo moderno il lavoro è stato sempre più concepito come un’attività ad appannaggio della “testa raziocinante”, dimenticando il resto del corpo e della personalità.

Nel mondo Occidentale in particolare prevale il modello che mette al primo posto il lavoro di tipo mentale, mentre quello più manuale, concreto ed autentico è stato socialmente svuotato di significato e valore.

In realtà, è spesso assai più utile reagire a stati di tristezza o ansia affidandosi all’intelligenza del corpo più che al solo cervello.

Sentire la propria corporeità in azione, specie attraverso l’uso delle mani, infatti, offre benefici importanti poiché l’attenzione sui gesti e sulle sensazioni legate al contatto con la “materia”, libera la mente dal peso delle quotidiane preoccupazioni.

È partendo da questi principi che si sono affermate sempre di più le “artiterapie”.

 

L'arteterapia consiste nell'insieme delle tecniche e delle metodologie che utilizzano le attività artistiche visuali come mezzi terapeutici, finalizzati al recupero ed alla crescita della persona nella sfera emotiva, affettiva e relazionale.

E' un intervento di aiuto e di sostegno a mediazione non-verbale che prevede l’uso delle più diverse forme di arte ( pittura, scultura, disegno,…)  allo scopo di far riemergere parti di Sé sopite e represse che vengono sublimate nel corso dell’atto creativo.

La riscoperta di queste parti genera benessere e incrementa una maggiore consapevolezza verso se stessi.

Questo tipo di esperienza rinforza il senso di autoefficacia e la propria autostima, poiché sprona ad auto-percepirsi come individui integrati e capaci di raccontare ricordi, emozioni e vissuti attraverso forme concrete.

Immergersi nell'esperienza di un laboratorio espressivo di arteterapia è l'occasione di godere del piacere di creare, di esprimere e rielaborare impressioni, stati d'animo, immagini o fantasie, attraverso il linguaggio non-verbale dell'arte visuale e plastica.

Non essendo finalizzata alla realizzazione di un prodotto necessariamente “bello”, queste modalità di lavoro e di scambio annullano l’”ansia da prestazione” a cui si è generalmente sottoposti nel quotidiano (lavoro, famiglia, relazioni sociali), dando una sensazione di libertà e leggerezza.

In passato l’arteterapia era stata concepita come uno strumento di natura terapeutica da utizzare in situazione di conclamato malessere (situazioni depressive, attacchi di panico,…).

Ad oggi, invece, si è rivelato un approccio in grado di regalare benessere a tutti coloro che sono desiderosi di entrare nuovamente in contatto con il proprio Sé creativo e autentico.

Per questo motivo attualmente chiunque può lanciarsi in questa magica avventura, riscoprendo i colori della propria personalità.

Dott.ssa Pelizzoli Claudia, Psicologa clinica.

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