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IL PRIMO LIVELLO DI REIKI di Fabiana Del Torto

Miei cari ricercatori,

per la ricchezza e l’alta potenzialità di questa tecnica di guarigione naturale quale appunto il Reiki (metodo Usui) essa viene insegnata in un percorso graduale. Pian piano, in un crescendo di consapevolezza l’allievo si confronta con i 3 livelli che la definiscono. Per colui che decide di aprirsi a questa opportunità di auto-guarigione inizia così un viaggio importante che lo porterà alla scoperta del suo Sé Superiore.

Il 1° livello chiamato SHODEN: è sviluppato in un corso, tenuto rigorosamente da un Reiki Master, della durata generalmente di un fine settimana. Al 1° livello possono accedere tutti, non viene richiesta nessuna specifica preparazione anche se è consigliabile che il partecipante sia motivato: è un primo passo verso la consapevolezza che guiderà poi tutto il viaggio. Il gruppo ideale va da un minimo di 4 ad un massimo di 10-12 persone. Il Reiki Master apre la sessione presentandosi e infondendo un’atmosfera di cordialità e armonia, base necessaria per un lavoro sereno e aperto alla fiducia.

Il seminario, teorico e pratico, permette la connessione con l’Energia di Amore Universale. Nella cerimonia di iniziazione vengono effettuate dall’insegnante le 4 attivazioni per l’apertura dei canali energetici del praticante che consentono lo scorrimento dell’Energia Reiki. Essa verrà trasmessa tramite i chakra delle mani. Fra un’attivazione e l’altra, ci sono intervalli teorici e pratici nei quali vengono affrontate dettagliatamente le informazioni necessarie per avviare l’alunno a sperimentare subito cos’è Reiki. Si affronta così:

  • l’autotrattamento

  • l’equilibratura dei chakra

  • il trattamento base

  • il trattamento completo

  • il trattamento di gruppo

  • il trattamento di animali, piante, cristalli….

  • l’accarezzamento dell’Aura

  • la storia del Reiki, i Principi, le informazioni sugli effetti energetici etc etc..

  • la consegna finale degli attestati di partecipazione al corso di 1°Liv. Reiki

Man mano che il corso procede il gruppo si fonde trovando una dolce comunione: vengono sperimentate sessioni sia individuali che sui compagni, i quali successivamente ricambieranno su noi. Nel corso di queste applicazioni reciproche si instaura una piacevole fiducia armoniosa, una disponibilità e un’apertura di cuore che rende spontanea la comunicazione dell’espressione “sana” e vera, tipica di quando si abbandonano delle nostre “maschere sociali”. Poco per volta si diventa fratelli, in un clima amorevole e delicato, non si teme il giudizio, ma si esprimono serenamente i dubbi, i timori, le varie domande che, una volta soddisfatte, donano la forte padronanza e la familiarità verso questo metodo.

Si scopre anche il prezioso dono del Reiki: ci avvicina sempre più a noi stessi, ci svela i nostri obiettivi, i nostri talenti, ma ci pone davanti anche alla nostra parte in ombra risvegliando sentimenti e ricordi emergenti dalla rimozione dei blocchi energetici che vogliono essere espressi, compresi ed integrati.

Come tutti i metodi appena appresi, devono essere praticati per acquisire la sicurezza necessaria ad applicarli e per riuscire ad inserirli con naturalezza nella vita quotidiana. Perché ciò avvenga è auspicabile la disponibilità al supporto del Reiki Master nei confronti del praticante anche dopo aver terminato il corso. Durante incontri che vengono proposti a tale scopo si scambiano quindi esperienze e si continua a crescere nella condivisione con i componenti del gruppo che lo desiderano.

Nel nostro prossimo incontro vedremo cosa significa prendere parte ad un 2° livello Reiki, i simboli che lo caratterizzano e la loro funzionalità.

Mi dispiace se mi sono dilungata troppo questa volta, ma se siete arrivati con me fino alla fine di questa paginetta, potete fare un ultimo sforzo perché ho scelto per voi ben due citazioni anziché una. Non mi decidevo a scegliere a causa della loro bellezza e alla fine … non ho scelto! Ve le propongo entrambe…

Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle… e passano accanto a se stesse senza meravigliarsi”. Sant’Agostino

Alcuni nostri pensieri sono pure meraviglie. Non serve assolutamente imitare la bellezza degli altri quando ci basta accettare la nostra. […] Si vede che cerchi di piacere di più agli altri che a te stesso. Cerca la bellezza del tuo essere. Disegna quello che piace a te! Sii te stesso!” da: Il dito e la luna, Alejandro Jodorowsky, ed. Mondadori

Continua….



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